Domenica 23 novembre 2025, il Mauritius di Fagnano Olona (VA) si è trasformato nel crocevia ideale per gli amanti del suono più viscerale e tecnicamente ineccepibile. La band 3-Tones, composta da Diego Belluschi, Massimo Scoca e Marco Maggiore, con la brillante partecipazione di Nando Boeri, ha regalato al pubblico una serata indimenticabile, un vero e proprio viaggio sonoro tra le sfumature del jazz-rock, fusion, blues e rock.
Un Power Trio Arricchito
I riflettori erano puntati sulla chimica eccezionale tra i membri. Diego Belluschi non è stato solo il chitarrista solista e voce, ma il cuore pulsante dello show. La sua chitarra elettrica, a tratti graffiante e bluesy, a tratti fluida e jazzistica, ha saputo evocare lo spirito di giganti come Robben Ford e Mike Landau, dimostrando una padronanza tecnica unita a una profonda sensibilità espressiva. La sua vocalità autentica, ha cementato il legame con il repertorio blues e rock.
Fondamentale è stata la sezione ritmica, una macchina perfetta che ha fornito la tela dinamica su cui gli assoli hanno potuto dipingere. Massimo Scoca al basso elettrico ha sfoggiato un groove potente e raffinato, essenziale per la fusione, mai banale, tenendo le redini anche nei passaggi più complessi alla maniera dei Los Lobotomys. Marco Maggiore alla batteria è stato un metronomo implacabile e allo stesso tempo una fonte inesauribile di idee ritmiche, garantendo la propulsione necessaria per attraversare generi diversi.
I Pilastri Ritmici dei 3-Tones
🎸 Massimo Scoca: Il Tessitore di Groove
Massimo Scoca è un bassista che porta sul palco una notevole esperienza nel campo della musica strumentale e della fusion.
Stile e Tecnica: Il suo approccio al basso è caratterizzato da un suono robusto e definito, essenziale per il genere jazz-rock/fusion. Scoca è noto per la sua capacità di mantenere un groove profondo e complesso anche su armonie e metriche impegnative, dimostrando di essere un vero anchorman della sezione ritmica.
Influenze: Il suo stile richiama la precisione e l'inventiva dei grandi bassisti della fusion, da Jeff Berlin a Jimmy Haslip (dei Yellowjackets o Tribal Tech, quest'ultimo citato nel repertorio dei 3-Tones). È in grado di alternare solidi walking bass di derivazione jazzistica a pattern funk e rock.
Ruolo nei 3-Tones: Nel contesto del trio, Scoca non si limita a "tenere il tempo", ma dialoga costantemente con la chitarra di Belluschi e le tastiere di Boeri, fornendo linee di basso melodiche che arricchiscono l'arrangiamento complessivo.
🥁 Marco Maggiore: L'Architetto Ritmico
Marco Maggiore è un batterista eclettico e tecnicamente preparato, con un curriculum che spazia dal rock alla didattica.
Versatilità e Sound: Maggiore è un musicista richiesto in diverse formazioni grazie alla sua versatilità. Nel genere fusion, la sua abilità è quella di combinare la potenza e l'impatto tipici del rock con la sottigliezza e la dinamica necessarie per il jazz. Il suo drumming è dinamico, capace di creare grandi esplosioni sonore e passaggi più delicati.
Esperienza: Marco Maggiore vanta una lunga esperienza in studio e in tour con diversi artisti, spesso in ambito rock e fusion. Questo lo rende particolarmente efficace nel gestire le improvvisazioni, sapendo esattamente quando spingere l'energia e quando creare spazio per gli assoli altrui.
Didattica: Oltre all'attività live, è noto anche per il suo impegno nella didattica, un elemento che sottolinea la sua profonda conoscenza teorica e pratica dello strumento, che si traduce in una grande chiarezza esecutiva sul palco.
L'accoppiata Scoca-Maggiore è il motore che permette ai 3-Tones di spaziare con credibilità da un brano di Charlie Parker a uno dei Tribal Tech, mantenendo sempre un'impressione di assoluta solidità e coesione.
Repertorio e Improvvisazione: Tra Storia e Istantaneità
Il repertorio proposto è stato un vero manifesto di eclettismo. Dalle complesse trame strumentali del jazz-rock (citando Tribal Tech e la scena di Los Lobotomys) ai riff blues carichi di sentimento (Robben Ford), fino a sorprendenti rivisitazioni di icone del jazz come Charlie Parker e Miles Davis, e persino un tocco dei Beatles, la band ha dimostrato un'ampiezza di vedute straordinaria.
Ma è stata l'improvvisazione a definire i momenti più alti del concerto. Gli assoli non sono stati semplici esecuzioni virtuosistiche, ma autentiche conversazioni musicali tra i quattro. Belluschi e Boeri si sono lanciati in dialoghi accattivanti e sempre freschi, sostenuti con fervore dalla ritmica di Scoca e Maggiore. Questa capacità di creare musica "qui e ora", con un'intesa quasi telepatica, è il segno distintivo di musicisti di altissimo livello.
Atmosfera e Veracità
Il vero successo della serata, oltre alla qualità musicale, è stata l'atmosfera. L'energia contagiosa della band si è riversata sul pubblico, creando un clima di autentico e sincero divertimento. Non c'era traccia di formalismo, ma solo la gioia pura di fare e ascoltare buona musica. I 3-Tones hanno saputo celebrare la loro passione con il sorriso, e il Mauritius ha risposto con un entusiasmo palpabile.
In conclusione, il concerto dei 3-Tones al Mauritius è stato un'esperienza che ha superato le aspettative. Una lezione di stile e versatilità che conferma come il linguaggio della fusion, quando suonato con questa maestria e cuore, sia in grado di unire tradizione e innovazione in uno spettacolo vibrante e memorabile. Assolutamente da rivedere!
Contributo fotografico di Mara Gandolfi






