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lunedì 1 dicembre 2025

🎤 La Voce del Soul Moderno: Morgan James e l'Arte della Trasformazione



Morgan James è molto più di una cantante; è un fenomeno vocale, una narratrice e una vera artista che incarna lo spirito del Soul con un tocco di eleganza teatrale. Originaria di Boise, Idaho, il suo percorso musicale è una testimonianza di dedizione incrollabile, che l'ha portata dal perfezionamento della sua tecnica all'esclusiva Juilliard School (dove ha studiato Opera!) ai palcoscenici di Broadway in produzioni acclamate come Motown: The Musical e Godspell.

Questa fusione di rigore classico e passione per il rhythm and blues è la cifra distintiva della sua musica. James non si limita a cantare: lei interpreta e rivive ogni nota. La sua voce di soprano è uno strumento di potenza e precisione, ma è la sua capacità di infonderle un'emozione cruda e viscerale, tipica delle leggende del soul come Aretha Franklin ed Etta James, a renderla ineguagliabile.

💿 Il Capolavoro Recente: Soul Remains The Same (2025)



Il suo ultimo album, Soul Remains The Same, è un audace e trionfale passo in avanti, che consolida la sua reputazione di artista che sfida i generi. Pubblicato nel 2025, questo progetto è un'eclettica e sbalorditiva raccolta di cover di classici dell'hard rock e del grunge degli anni '80 e '90, riletti attraverso la lente inconfondibile del Soul e del R&B.

“Immaginate Aretha Franklin in studio con gli AC/DC,” ha commentato la stessa James, e l'album mantiene questa promessa elettrizzante.

Un Viaggio di Trasformazione

L'album è un'esplorazione sonora che mette in luce la maestria di James nell'arte della rilettura. Brani come:

  • "Thunderstruck" (AC/DC): Trasformata da un inno rock fracassone in un pezzo funky e pulsante, dove il riff iconico viene sostenuto da una sezione ritmica groove-heavy.

  • "Sad But True" (Metallica): La pesantezza originale cede il passo a un'interpretazione densa e carica di pathos, con la voce di Morgan James che esplora nuove sfumature di vulnerabilità e forza.

  • "Tonight, Tonight" (The Smashing Pumpkins): Il singolo di punta, una rivisitazione malinconica e potente, che mette in risalto il controllo vocale mozzafiato di James, chiudendo l'album con un'intensità quasi operistica e profondamente sentita.

In ogni traccia, James e il suo eccezionale ensemble non si limitano a replicare: estraggono l'anima di queste canzoni, dimostrando che i messaggi emotivi più profondi del rock possono risuonare con una potenza inaspettata se filtrati attraverso il linguaggio del Soul.

🌟 Il Verdetto: Un'Artista da Non Perdere



Morgan James è un faro nella musica contemporanea, capace di rendere omaggio al passato guardando risolutamente al futuro. La sua carriera, ricca di successi a Broadway, acclamate collaborazioni con i Postmodern Jukebox e una discografia solista eclettica, culmina splendidamente con Soul Remains The Same.

Questo non è solo un album; è una dichiarazione. È la prova che il talento, la tecnica e la vera emozione trascendono qualsiasi confine di genere. Se siete alla ricerca di musica che sia allo stesso tempo tecnicamente impeccabile, ricca di soul e sorprendentemente audace, l'ultima fatica di Morgan James è l'ascolto obbligato dell'anno.


🎶 Voto Finale: 5/5 Stelle (Un trionfo del Soul-Rock che ridefinisce il concetto di cover.)

venerdì 21 novembre 2025

🥁 Dave Weckl: Il Pioniere della Batteria Fusion

spotify

https://www.daveweckl.com/

Dave Weckl
(nato l'8 gennaio 1960 a St. Louis, Missouri) è universalmente riconosciuto come uno dei più influenti e tecnicamente dotati batteristi jazz fusion della sua generazione. La sua carriera, che abbraccia oltre quattro decenni, è un esempio di versatilità musicale, rigore tecnico e dedizione all'educazione, consolidandolo non solo come un virtuoso dello strumento, ma anche come un'icona per i musicisti di tutto il mondo.


🌟 Gli Anni della Formazione e l'Esordio Professionale

Weckl ha iniziato a suonare la batteria all'età di otto anni, ispirato inizialmente dal rock, ma sviluppando rapidamente una profonda passione per il jazz e i grandi nomi come Buddy Rich, Louis Bellson e Steve Gadd. Nonostante l'assenza di musicisti professionisti in famiglia (sua madre amava la musica e suo padre suonava il piano per hobby), il suo talento era evidente sin da subito.

Durante gli anni del liceo, Weckl ha ricevuto numerosi riconoscimenti dalla NAJE (National Association of Jazz Educators) per le sue eccellenti performance nella banda jazz scolastica. A 16 anni, ha iniziato a lavorare professionalmente con gruppi locali di jazz e pop. Il suo percorso formativo lo ha poi portato alla University of Bridgeport in Connecticut, dove ha studiato musica.

L'ascesa nella scena musicale di New York, nei primi anni '80, fu rapida. Mentre suonava nei club con la band Nite Sprite, ottenne l'attenzione e l'ammirazione di musicisti affermati come Michael Brecker e, in particolare, il batterista Peter Erskine, che lo raccomandò per un "grande ingaggio" con il gruppo French Toast, precursore della Michel Camilo Band. Poco dopo, il leggendario bassista Anthony Jackson lo raccomandò per il prestigioso tour della reunion di Simon & Garfunkel nel 1983.


🚀 L'Epoca d'Oro con Chick Corea

Il 1985 segnò la svolta definitiva nella carriera di Weckl. Su raccomandazione di Michael Brecker, fu chiamato da Chick Corea per far parte della sua nuova formazione, la Chick Corea Elektric Band.

Questa collaborazione si estese per sette anni (dal 1985 al 1991), culminando in nove registrazioni tra l'Elektric Band e la Chick Corea Akoustic Band. Con la Akoustic Band, Weckl vinse un Grammy Award, e questo periodo non solo lo proiettò nell'élite internazionale dei batteristi, ma contribuì anche a ridefinire il genere jazz fusion, grazie al suo stile dinamico, innovativo e caratterizzato da una precisione chirurgica.

Nel corso della sua carriera come turnista di lusso, Weckl ha inciso e suonato dal vivo con una lista impressionante di artisti di calibro mondiale, tra cui:

  • Paul Simon

  • George Benson

  • Robert Plant

  • Mike Stern

  • Michel Camilo


💿 La Carriera da Solista e la Dave Weckl Band

L'attività da solista di Weckl è iniziata nel 1990 con l'album Master Plan (GRP), co-prodotto e co-scritto con l'amico e collaboratore di lunga data Jay Oliver. Questo album, seguito da Heads Up (1992) e Hard-Wired (1994), fu un momento spartiacque e, per molti, inaugurò una nuova generazione di drumming contemporaneo.

Nel 1998, ha formato la sua band, la Dave Weckl Band, con l'intento di fondere il jazz-rock con influenze R&B e funk. La band ha pubblicato diversi album acclamati dalla critica, tra cui Rhythm of the Soul (1998), Synergy (1999), Transition (2000), Perpetual Motion (2002) e il live Live (And Very Plugged In) (2003).


📚 Educazione e Riconoscimenti

Oltre alla sua prolifica attività di performance e registrazione, Dave Weckl è rinomato per il suo significativo contributo all'educazione musicale. È stato un pioniere nell'uso dei video didattici, pubblicando titoli fondamentali come Back to Basics (1988) e The Next Step (1990), oltre a libri e metodi per la batteria. Attraverso clinic e masterclass in tutto il mondo, Weckl continua a ispirare e formare nuove generazioni di batteristi, condividendo la sua filosofia di "Natural Playing".

Il suo impatto è stato formalmente riconosciuto nel 2000, quando è stato inserito nella Modern Drummer Hall of Fame. La rivista Modern Drummer lo ha inoltre nominato "Uno dei venticinque migliori batteristi di tutti i tempi".

La sua continua ricerca dell'eccellenza, unita alla sua inconfondibile miscela di tecnica virtuosistica e profonda sensibilità musicale, garantiscono a Dave Weckl un posto permanente tra i giganti della batteria moderna.

lunedì 17 novembre 2025

🌟 Nicholas Rodney "Nick" Drake: Il Poeta Malinconico del Folk


NICK DRAKE SPOTIFY

NICK DRAKE DISCOGS

Nicholas Rodney "Nick" Drake (Rangoon, Birmania, 19 giugno 1948 – Tanworth-in-Arden, Inghilterra, 25 novembre 1974) è oggi riconosciuto come uno dei cantautori folk più influenti del XX secolo. Nonostante una carriera brevissima e trascorsa quasi completamente nell'ombra, la sua musica ha guadagnato uno status di culto postumo, trasformandolo in una vera e propria leggenda.


📜 Vita e Storia

Infanzia e Formazione

Nick Drake nasce in Birmania (oggi Yangon), dove suo padre, Rodney Drake, lavorava. La famiglia tornò in Inghilterra nel 1950, stabilendosi a Tanworth-in-Arden, nel Warwickshire, in una casa chiamata "Far Leys". Cresciuto in un ambiente agiato e colto, Nick e sua sorella maggiore, l'attrice Gabrielle Drake, assorbirono la passione per la musica dai loro genitori.

Dopo aver frequentato la Marlborough College, dove si distinse in atletica e come capitano di alcuni giochi, Drake si iscrisse all'Università di Cambridge per studiare Letteratura Inglese nel 1967. In questi anni, la sua attenzione si spostò sempre più verso la musica, in particolare il folk, sviluppando uno stile chitarristico unico e composizioni di una rara sensibilità. Abbandonò l'università dopo solo un anno per dedicarsi completamente alla carriera musicale, unendosi alla Island Records.



Carriera e Isolamento

La sua carriera discografica fu fulminea e caratterizzata da un'estrema timidezza e un profondo auto-isolamento. Drake era terrorizzato dalle esibizioni dal vivo e non amava le interviste. Raramente lasciava il suo appartamento a Londra e viveva in modo essenziale, senza nemmeno il telefono. Il successo commerciale gli sfuggì completamente in vita.

Tra il 1969 e il 1972, pubblicò tre album in studio, tutti prodotti da Joe Boyd (con l'eccezione di Pink Moon) e distribuiti dalla Island Records.

  • 1969: Five Leaves Left

    • L'album di debutto, registrato in parte mentre era ancora a Cambridge, è un esordio "folgorante" (OndaRock). Contiene brani fondamentali come "River Man" e "Day Is Done". La produzione presenta arrangiamenti orchestrali curati da Richard Hewson e Harry Robinson, e vede la partecipazione di membri dei Fairport Convention, come Richard Thompson. Il titolo, come una famosa curiosità, è un riferimento alla scritta che appare sulle cartine da sigarette Rizla quando ne restano solo cinque, simboleggiando forse una vita breve.

  • 1970: Bryter Layter

    • Questo secondo lavoro è il più "pop" e arrangiato, con sezioni d'archi e fiati, e la partecipazione di membri dei Fairport Convention (tra cui Dave Mattacks e Richard Thompson) e dei Velvet Underground (John Cale). Nonostante le aspettative, anche questo album vendette poco. Brani notevoli includono "Northern Sky" e "Hazey Jane II".

  • 1972: Pink Moon

    • L'ultimo album in studio è il più personale, scarno e sincero. Fu registrato in sole due notti alla Sound Techniques di Londra, con il produttore John Wood. Dura meno di 30 minuti ed è costituito quasi interamente dalla sola chitarra acustica e voce di Drake, riflettendo la sua crescente disperazione. La leggenda narra che lasciò una copia master alla reception della Island Records senza dire una parola. Questo disco, con brani come "Pink Moon" e "From the Morning", è oggi considerato il suo capolavoro e un album di culto.

Gli Ultimi Anni


Dopo l'insuccesso di Pink Moon, Drake si ritirò a vivere a tempo pieno nella casa dei suoi genitori, "Far Leys". Afflitto da una grave depressione, fu convinto dalla famiglia a consultare uno psichiatra e gli fu prescritto l'antidepressivo Triptizol.

Nick Drake morì la mattina del 25 novembre 1974 nella sua stanza a "Far Leys" a causa di un'overdose di Triptizol. L'ipotesi ufficiale fu di overdose accidentale, anche se il medico legale ipotizzò il suicidio. Aveva solo 26 anni.




💡 Curiosità e Riscoperta Postuma

  • Il Poeta Enigmatico: La musica di Drake è caratterizzata da un lirismo ermetico e da una tecnica chitarristica complessa, basata sull'uso non convenzionale di accordature aperte.

  • L'Enigma: Molti amici e conoscenti di Drake hanno mantenuto immagini diverse di lui, il che contribuisce al suo fascino come artista "enigmatico" e "solitario".

  • La Riscoperta: Il culto intorno alla sua figura è cresciuto a dismisura decenni dopo la sua morte, in gran parte grazie a un processo di "mitizzazione" e, in tempi recenti, all'uso della sua canzone "Pink Moon" in uno spot pubblicitario della Volkswagen negli Stati Uniti nel 2000.

  • L'Influenza: Oggi, Drake è citato come un'influenza fondamentale da artisti di generi diversi, tra cui Robert Smith dei The Cure, Peter Buck dei R.E.M., Kate Bush e Beck. È il 101° artista discografico più acclamato di tutti i tempi secondo Acclaimed Music.


🎼 L'Omaggio degli Artisti: Le Cover

Sebbene ignorato in vita, l'arte di Nick Drake ha ispirato innumerevoli musicisti, che gli hanno reso omaggio interpretando le sue canzoni.

💿 Album Tributo: The Endless Coloured Ways – The Songs Of Nick Drake

Nel luglio 2023, è stato pubblicato l'album tributo ufficiale The Endless Coloured Ways – The Songs Of Nick Drake, curato dalla Nick Drake Estate e Chrysalis Records, con la partecipazione di una vasta gamma di artisti internazionali:

ArtistaBrano di Nick Drake (Cover)
Fontaines D.C."Cello Song"
Feist"River Man"
Ben Harper"Time Has Told Me"
David Gray"Place To Be"
John Grant"Day Is Done"
Liz Phair"Free Ride"
Philip Selway (Radiohead)"Fly"
AURORA"Pink Moon"
Emeli Sandé"One Of These Things First"
Bombay Bicycle Club & The Staves"Road"

🇮🇹 Omaggio Italiano

Anche la scena musicale italiana ha mostrato una profonda devozione a Drake. Tra i contributi più significativi si citano:

  • Marco Maggiore: Il batterista, compositore e produttore italiano ha incluso una notevole interpretazione di "Pink Moon" nel suo album di cover "PassWords"  (2014). La sua versione, riarrangiata insieme ad Andrea Fossella, bassista della sua band, si distingue per un approccio strumentale e più ritmico rispetto all'originale, confermando la versatilità del brano.

  • Roberto Angelini e Rodrigo D'Erasmo: Hanno pubblicato due album di cover, Pong Moon (con tre tracce di Pink Moon) e Nick Drake Songs in a Conversation (2022), in occasione del 50° anniversario di Pink Moon.

  • Blend: La band lombarda ha pubblicato nel 2001 l'album tributo Five Leaves Theft, che rivisitava integralmente l'album di debutto Five Leaves Left, includendo una loro interpretazione di "Parasite".

  • Annie Barbazza: Ha incluso una versione per solo pianoforte e voce di "Time Has Told Me" nel suo album Annie's Playlist 3 - the Streaming Concerts.

Questi omaggi dimostrano come la musica di Nick Drake abbia abbattuto il cancello dei tempi, raggiungendo il cuore degli ascoltatori di diverse generazioni.

💿 Altre Cover di Nick Drake di Artisti Celebri

Oltre ai contributi inclusi nel tribute album The Endless Coloured Ways (2023), l'omaggio a Nick Drake è iniziato molti anni prima, spesso in modo discreto e sentito, da parte di artisti che hanno riconosciuto il suo genio molto prima della fama mainstream.

Ecco alcuni esempi notevoli di cover di Nick Drake:

ArtistaBrano di Nick Drake (Cover)Anno / AlbumCuriosità
Kate Bush"Man in a Shed"1979 (Kate Bush Live)Una delle prime ad esprimere pubblicamente ammirazione per Drake, ha eseguito questa traccia dal vivo durante il suo "Tour of Life".
Beck"Pink Moon"2002 (Live)Ha eseguito spesso questo brano dal vivo, in particolare dopo che lo spot Volkswagen ne aumentò la popolarità. Beck è un grande ammiratore di Pink Moon.
Brad Mehldau"River Man"2002 (Largo)Il celebre pianista jazz ha offerto una complessa rilettura strumentale di questo brano, dimostrando la profondità armonica delle composizioni di Drake.
The Dream Academy"Northern Sky"1987 (Remembrance Days)La band britannica pop-folk, prodotta da David Gilmour, ha omaggiato Drake con questa versione delicata, contribuendo alla sua diffusione negli anni '80.
Lou Rhodes (Lamb)"Fruit Tree"2006 (The Long Play)La cantante inglese ha incluso una toccante versione di uno dei brani più malinconici di Drake nel suo primo album solista.
Norah Jones"Day is Done"2007 (Live)La sua interpretazione, caratterizzata da un approccio jazz e intimo, evidenzia la struttura melodica raffinata della canzone.
Mark Lanegan"Harvest Breed"2013 (Black Pudding)L'artista ha incluso la cover in un EP con Duke Garwood, donando al brano un tono più cupo e blues.

🌑 L'Influenza su Robert Smith (The Cure)

L'influenza di Nick Drake su Robert Smith, il leader dei The Cure, è profonda e ha radici persino nel nome stesso della band.

1. L'Ispirazione del Nome della Band

L'influenza più sorprendente si trova nel brano "Time Has Told Me", la traccia d'apertura dell'album di debutto di Drake, Five Leaves Left (1969).

Il verso chiave recita:

"Time has told me you're a rare sight. A troubled cure, for a troubled mind."

(Il tempo mi ha detto che sei uno spettacolo raro. Una cura tormentata, per una mente tormentata.)

Secondo alcune fonti, la frase "a troubled cure" (una cura tormentata) fu una delle ispirazioni dirette che portarono Robert Smith e i suoi compagni a scegliere il nome The Cure per la loro band. Questo lega indissolubilmente uno dei gruppi post-punk e gothic rock più influenti alla delicata malinconia del folk di Drake.

2. Atmosfera e Temi

Sebbene i generi musicali siano diametralmente opposti, Smith ha spesso citato Drake come una figura fondamentale, in particolare per la sua capacità di esprimere una malinconia profonda e la sensazione di solitudine e alienazione.

L'uso di testi introspettivi, spesso concentrati sulla natura, il tempo che scorre e l'isolamento emotivo, in album dei The Cure come Faith (1981) e Pornography (1982), risuona con i temi dominanti nell'opera di Drake, sebbene filtrati attraverso un suono più oscuro e post-punk.

3. Riconoscimento Postumo

Robert Smith è stato uno dei tanti artisti che, pur non avendo goduto della musica di Drake durante la sua vita, ne è diventato un forte sostenitore e custode della memoria artistica negli anni successivi. La sua ammirazione conferma la trasversalità e la risonanza emotiva che la breve opera di Nick Drake ha saputo generare su musicisti di generi e generazioni diverse.

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🎤 L'Eredità Angelica: Storia e Mito di Jeff Buckley


Jeff Buckley (Jeffrey Scott Buckley, Anaheim, California, 17 novembre 1966 – Memphis, Tennessee, 29 maggio 1997) è una delle figure più iconiche e tragiche della musica degli anni '90. Nonostante la sua carriera discografica sia stata brevissima – un solo album in studio – la sua voce di tenore e la sua abilità chitarristica lo hanno consacrato a leggenda, influenzando generazioni di artisti.


👶 I Primi Anni e le Influenze (1966-1993)

Jeff era figlio d'arte: suo padre era il leggendario cantautore Tim Buckley, che lasciò la madre (Mary Guibert, musicista classica) quando Jeff era ancora un neonato. Jeff incontrò il padre solo una volta, a otto anni. Tim morì l'anno successivo (1975) per overdose. Nonostante questa assenza, l'ombra e l'eredità del padre hanno inevitabilmente segnato la sua vita e la sua arte. Jeff stesso, tuttavia, si è sempre premurato di prendere le distanze dalla memoria del padre, dichiarando di non dovergli molto e di aver ricevuto la sua educazione musicale da solo e dalla madre e dal patrigno (Ron Moorhead), il quale, in particolare, lo fece appassionare a band come Led Zeppelin, Pink Floyd, Rush e Genesis.


  • Nome d'Infanzia: In tenera età, si faceva chiamare Scott "Scotty" Moorhead, usando il cognome del patrigno. Solo alle superiori tornò a farsi chiamare Jeff Buckley.

  • Inizi Musicali: Iniziò a suonare la chitarra acustica a circa cinque anni e a 12 decise di diventare musicista.

🌃 L'Epoca del Sin-é

Il luogo che ha lanciato Jeff Buckley è stato il piccolo caffè irlandese Sin-é nell'East Village di New York. A partire dal 1992, Buckley divenne la star dei lunedì sera, esibendosi da solo con la sua chitarra (una Fender Telecaster del 1983 era tra le sue preferite) e il microfono. Le sue performance erano magiche e imprevedibili, combinando composizioni originali con una vasta gamma di cover, da Van Morrison a Édith Piaf, fino a Led Zeppelin. Fu in quel locale che attirò l'attenzione delle major discografiche.

  • Contratto: Nell'estate del 1992, fu contattato dalla Columbia Records, con cui firmò nell'ottobre dello stesso anno.

  • Primo EP: Il 23 ottobre 1993, la Columbia pubblicò il suo primo EP, Live at Sin-é, un assaggio di quel periodo fondamentale, contenente quattro brani tra cui l'originale Mojo Pin e la cover The Way Young Lovers Do (di Van Morrison).

💎 Il Capolavoro: Grace (1994)

A metà del 1993, Buckley iniziò a lavorare al suo album d'esordio con il produttore Andy Wallace. Per l'occasione, formò la sua band con il bassista Mick Grondahl e il batterista Matt Johnson. Le registrazioni si tennero ai Bearsville Studios di Woodstock.

Grace fu pubblicato il 23 agosto 1994. L'album è unanimemente considerato uno dei grandi capolavori degli anni '90 e un testamento del suo genio. È un disco denso che mescola generi, dal rock alternativo al jazz, dal folk al blues e al gospel, tenuti insieme dalla sua straordinaria estensione vocale e dalla sensibilità lirica.

AlbumData di PubblicazioneNote Principali
Live at Sin-é (EP)23 ottobre 1993Registrazione acustica nel locale che lo ha reso famoso.
Grace23 agosto 1994L'unico album in studio completato; include Hallelujah, Last Goodbye e Grace.

Tracce Iconiche e Curiosità

  • Hallelujah: Sebbene il brano sia di Leonard Cohen, l'interpretazione di Buckley è diventata la versione definitiva e più nota a livello mondiale. Jeff basò la sua versione sulla cover riarrangiata da John Cale.

  • Last Goodbye: Inizialmente intitolata Unforgiven, è una delle canzoni più famose e struggenti dell'album.

  • Grace: Il brano che dà il titolo all'album, definito da David Bowie come uno dei dieci dischi che avrebbe voluto portare con sé su un'isola deserta.

  • Successo Iniziale: In vita, l'album riscosse grande successo soprattutto in Francia e in Australia, ottenendo in Francia il doppio disco d'oro nel 2000.

🛣️ Il Tour e il Progetto Incompiuto (1994-1997)

Dopo l'uscita di Grace, Buckley intraprese un tour estenuante che durò quasi due anni (1994-1996), contribuendo a cementare la sua reputazione di performer eccezionale.

A partire dal 1997, Jeff iniziò a lavorare al suo secondo album, provvisoriamente intitolato My Sweetheart the Drunk. Aveva registrato diverse demo a Memphis, inviandole alla band con grande entusiasmo.

🌊 La Tragedia Finale

Il 29 maggio 1997, mentre era a Memphis in attesa che la sua band lo raggiungesse per iniziare le registrazioni, Jeff Buckley si immerse vestito nelle acque del Wolf River, un affluente del Mississippi. Al momento della nuotata, stava canticchiando Whole Lotta Love dei Led Zeppelin. Il suo corpo fu ritrovato quasi una settimana dopo.

  • Causa della Morte: L'autopsia concluse che si trattò di annegamento accidentale. Non furono trovate tracce di droghe o alcol nel sangue. Secondo testimonianze come quella del suo tour manager Dave Lory, Jeff aveva semplicemente sottovalutato le conseguenze, escludendo l'ipotesi del suicidio.

  • Età: Aveva compiuto 30 anni.

🕊️ L'Eredità Postuma

La morte prematura di Buckley lo ha trasformato in un mito. La sua discografia è stata ampliata con pubblicazioni postume che hanno svelato l'enorme potenziale rimasto inespresso.

Album PostumoData di PubblicazioneNote Principali
Sketches (For My Sweetheart the Drunk)11 maggio 1998Doppio album contenente le demo e le registrazioni incompiute del secondo disco.
Mystery White Boy (Live)8 maggio 2000Registrazioni dal vivo del tour mondiale 1994-1995.
Live à l'Olympia3 luglio 2001Registrato a Parigi, in Francia.
You And I16 marzo 2016Raccolta di prime registrazioni in studio del 1993, comprese cover inedite.

L'eredità di Jeff Buckley continua ad ardere, non solo attraverso la sua musica, ma anche attraverso libri, saggi e documentari, mantenendo la sua figura come un punto di riferimento ineludibile per gli amanti della musica e per chi cerca l'eccellenza vocale e interpretativa.

venerdì 14 novembre 2025

🎵 Michael Manring: Il Visionario del Basso Elettrico



Michael Manring, nato nel 1960 negli Stati Uniti (precisamente ad Annapolis, Maryland), è universalmente riconosciuto come uno dei bassisti elettrici più innovativi e tecnicamente dotati al mondo. La sua carriera, che abbraccia oltre due decenni, è caratterizzata da una costante esplorazione dei limiti dello strumento, portando il basso elettrico a un livello espressivo senza precedenti.

Il Percorso Musicale e lo Stile Inconfondibile

Cresciuto in una famiglia molto attiva musicalmente, Manring ha sviluppato precocemente il suo interesse per la musica. Ha studiato sotto la guida del bassista Peter Princiotto e successivamente ha frequentato il Berklee College of Music a Boston, lasciando gli studi nel 1979 a causa dei numerosi impegni in tour.

Le sue sperimentazioni lo hanno portato a codificare uno stile unico, che va oltre i confini del jazz e del rock. Le sue principali caratteristiche includono:

  • Uso non ortodosso delle accordature: Manring utilizza spesso accordature alternative, talvolta anche estreme, e le modifica in tempo reale durante le performance (una tecnica che applica anche al suo modello personale di basso, l'Hyperbass progettato con Zon Guitars).

  • Tecnica virtuosistica: È maestro di tutte le tecniche moderne, con una predilezione per l'uso magistrale degli armonici, il tapping e l'uso di dispositivi come l'E-bow.

  • Poliritmi e atmosfere: È ritmicamente molto versatile e in grado di creare paesaggi sonori complessi, tanto da riuscire a suonare due o tre bassi contemporaneamente (come testimonia la sua composizione My Three Moons).

È stato a lungo considerato un allievo e continuatore ideale del suo "maestro" Jaco Pastorius, di cui ha frequentato le lezioni, e viene spesso annoverato come una delle tre figure portanti del basso elettrico, assieme a Pastorius stesso e James Jamerson.

💿 La Discografia Solista Parziale

Tra i lavori da solista di Manring spiccano:

  • Unusual Weather (1986)

  • Toward The Center Of The Night (1989)

  • Drastic Measures (1991)

  • Thonk (1994)

  • The Book of Flame (1998)

  • Soliloquy (2005)

🤝 Collaborazioni e Progetti (Una Ricerca Minuziosa)

Manring ha avuto un ruolo centrale come bassista ufficiale (house bassist) per la Windham Hill Records per molti anni negli anni '80 e '90, comparendo in circa 50 album dell'etichetta oltre ai suoi lavori solisti. Questa posizione lo ha portato a collaborare con un vasto e diversificato gruppo di artisti.

Di seguito alcune delle sue collaborazioni più significative:

Categoria/ProgettoArtisti/MembriCollaborazioni Notabili
Windham Hill & AmiciMichael Hedges (chitarrista acustico, amico e collaboratore a lungo termine, su quasi tutti i suoi album prima della sua scomparsa), Will Ackerman, Alex de Grassi (anche nel trio DeMania con Christopher Garcia), Barbara Higbie.Breakfast in the Field (debutto di Manring su disco), Past Light, Aerial Boundaries, An Evening with Windham Hill Live.
Fusion/Jazz/ProgressiveAttention Deficit (con Alex Skolnick e Tim Alexander dei Primus), Yo Miles! (Miles Davis tribute band fondata da Henry Kaiser e Wadada Leo Smith, di cui è membro fondatore), Montreux (sua band negli anni '80), Scott McGill e Vic Stevens.Attention Deficit (1998), The Idiot King (2001), Yo Miles! (1998), Chiaroscuro (con Montreux), Addition By Substraction (con McGill/Stevens).
Artisti DiversiCrosby, Stills & Nash, Pat Martino, Steve Morse, Thomas Dolby, Suzanne Ciani, John Gorka, Patti Larkin, Enzo Avitabile, Peppino D'Agostino, Mike Marshall, Turtle Island String Quartet.Live It Up e After the Storm (con CSN), All Sides Now (con Pat Martino), The Skol Patrol (con Alex Skolnick).
Italiani/EuropeiEuro Groove Department, Gianfranco Continenza, Maurizio Rolli (in un album tributo a Jaco Pastorius).Optical Illusion (2005) e Live At Cantoni Theatre (2008) (con Euro Groove Department), Dusting The Time (2013) (con Gianfranco Continenza).

🥁 L'Importante Collaborazione con Marco Maggiore

Una delle collaborazioni più rilevanti in Italia è quella con il batterista e produttore italiano Marco Maggiore.

Manring ha spesso elogiato Maggiore in pubblico, definendolo non solo un "batterista incredibile" ma anche un "uomo incredibile". Questa unione artistica ha portato alla realizzazione di almeno due album in studio:

  1. PassWords (2014): Album pubblicato da Marco Maggiore in cui Michael Manring figura come Special Guest.

  2. Mad World (2020): Un altro lavoro discografico frutto della loro collaborazione.

La loro intesa è testimoniata anche da esibizioni dal vivo e la dedica di Manring al brano The Enormous Room in onore di Maggiore per aver organizzato un concerto.

🏆 Riconoscimenti e Status

Il suo impatto nel mondo della musica gli è valso numerosi riconoscimenti, tra cui:

  • Bassist of the Year (votato dai lettori di Bass Player Magazine nel 1994).

  • Berklee College of Music Distinguished Alumni Award.

  • Numerosi premi ai Bass Player Magazine Reader's Poll.

  • Due dischi d'oro e nomination ai Grammy e Bammie.

Michael Manring continua a essere attivo con performance in tutto il mondo, confermando il suo status di pioniere che ha ridefinito il potenziale espressivo del basso elettrico nella musica contemporanea.


Eumir Deodato: Il Mago dell'Arrangiamento tra Jazz, Classica e Fusion 🎹🎶


Eumir Deodato de Almeida (Rio de Janeiro, 22 giugno 1942) è un'icona musicale di fama mondiale, un artista che ha saputo fondere in modo inconfondibile jazz, musica classica, pop, R&B e funk, creando un genere sofisticato e di successo. Arrangiatore, compositore, pianista e produttore, la sua carriera è un viaggio tra i generi, costellato di successi, premi e collaborazioni leggendarie.


La Vita e la Carriera: Dalla Bossa Nova al Grammy

Deodato ha iniziato la sua carriera in Brasile giovanissimo, imparando a suonare la fisarmonica, il pianoforte e a dirigere orchestre. A soli 17 anni, ha già lavorato a oltre 200 dischi come arrangiatore.

L'Ascesa Internazionale e la CTI Records

Il trasferimento negli Stati Uniti lo proietta sulla scena musicale internazionale. Negli anni '60, si afferma come arrangiatore di spicco, lavorando con mostri sacri come Frank Sinatra, Wes Montgomery, Antônio Carlos Jobim e Aretha Franklin. L'incontro con la leggendaria etichetta CTI Records di Creed Taylor segna la svolta:

  • Il Successo di "Prelude" (1973): L'album contiene la sua celeberrima rilettura in chiave jazz-funk del tema di Richard Strauss, "Also Sprach Zarathustra" (2001), resa immortale dal film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.


    Il brano raggiunge la vetta delle classifiche pop internazionali e gli vale un Grammy Award per la "Migliore Performance Strumentale Pop" nel 1974. Questo successo, che ha venduto milioni di copie, cementa la sua fama come pioniere della fusione tra generi.

Gli Anni '70 e '80: Fusion e R&B

Deodato continua a pubblicare album di successo che esplorano la Jazz-Fusion e il Funk/R&B, con brani come "Rhapsody In Blue" (rivisitazione di Gershwin), "Whirlwinds," "First Cuckoo" e "Love Island." Negli anni '80, il singolo "Night Cruiser" gli vale una nomination ai Grammy e l'album "Happy Hour" (1982) sforna il successo "Keep On Movin'".

Il Produttore di Superstar

La sua influenza si estende oltre i suoi progetti solisti grazie al suo talento come produttore e arrangiatore. Tra le sue collaborazioni più note figurano:

  • Kool & The Gang: Ha prodotto alcuni dei loro album più venduti, tra cui Emergency e In the Heart.

  • Björk: Negli anni '90, ha arrangiato e prodotto diversi brani sui suoi album acclamati come Post e Homogenic, contribuendo in modo cruciale al suo sound unico e avanguardistico.

  • Al Jarreau, Roberta Flack, Earth, Wind & Fire, George Benson, tra gli altri.

Deodato vanta un totale impressionante di 16 Dischi di Platino e ha composto musiche anche per il cinema.


Collaborazione con Marco Maggiore: Il Legame Italiano 🇮🇹


Un capitolo significativo della sua carriera più recente è rappresentato dall'amicizia e dalla collaborazione artistica con il batterista e produttore italiano Marco Maggiore.

Marco Maggiore, batterista eclettico, producer e vocalist, allievo di maestri come Tullio De Piscopo, vanta collaborazioni internazionali con artisti del calibro di Sting, Zucchero e Michael Manring. L'incontro con Deodato ha dato vita a un sodalizio artistico molto prolifico, in particolare con il progetto Euro Groove Department.

  • Euro Groove Department: Dal 2010 circa, Eumir Deodato collabora regolarmente con l'Euro Groove Department (di cui Maggiore è parte) suonando dal vivo in tutta Europa nei principali festival e jazz club. Marco Maggiore è il batterista ufficiale di Deodato nei suoi tour in Italia e in Europa, portando sul palco l'energia e la raffinatezza della sua fusione musicale.

  • Testimonianza Artistica: Le performance live, spesso documentate in video, mostrano l'intesa tra i due, dove il tocco elegante e sinfonico di Deodato si fonde con il groove potente e preciso di Maggiore, in brani storici come "Also Sprach Zarathustra" e "Super Strut."

  • Amicizia e Stima: La collaborazione non è solo professionale, ma basata su una profonda stima e amicizia, che ha permesso a Deodato di mantenere un legame costante e attivo con la scena musicale italiana e internazionale anche in età più avanzata. 



Curiosità e Influenze 🌟

  • Pioniere del Sample: La sua musica, in particolare i brani registrati per la CTI Records, è stata ampiamente campionata nella musica Hip-Hop e Dance, dimostrando la sua influenza duratura sui generi moderni.

  • Videogiochi e Colonna Sonora: Brani come "Latin Flute" e "Super Strut" sono stati inclusi nella celebre colonna sonora del videogioco Grand Theft Auto: Vice City, nella stazione radio "Radio Espantoso."

  • Il Jazz e la Classica: L'abilità di Deodato sta nel rendere accessibile e ballabile la musica classica, innestando melodie di Debussy, Schubert o Strauss in ritmi incalzanti di funk e jazz.


Discografia Selezionata di Eumir Deodato 💿

Ecco una selezione degli album più significativi della sua vasta produzione:

AnnoTitolo AlbumEtichettaNote Rilevanti
1964IdéiasEquipeInizio carriera in Brasile.
1972PercepçãoCTIRegistrazione significativa prima del successo globale.
1973PreludeCTIContiene la hit "Also Sprach Zarathustra (2001)" (Grammy Award).
1973Deodato 2CTIInclusa la versione di "Rhapsody in Blue" di Gershwin.
1974WhirlwindsMCAContiene rivisitazioni di "Moonlight Serenade" e "Do It Again".
1975First CuckooMCA
1978Love IslandWarner Bros.
1979Knights of FantasyWarner Bros.
1980Night CruiserWarner Bros.Singolo "Night Cruiser" (Nomination al Grammy).
1982Happy HourWarner Bros.Contiene la hit "Keep On Movin'".
2010The CrossingCTIRitorno discografico con elementi moderni.
2017Eumir Deodato & Euro Groove Department – Live in Italy(Indipendente/Live)Documentazione della collaborazione con Marco Maggiore e la band.


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