venerdì 28 novembre 2025

MERRY CHRISTMAS PLAYLIST



🎄 La Magia del Natale è Arrivata! 🎁

Preparatevi ad accogliere l'atmosfera più calda e scintillante dell'anno con la "Merry Christmas Playlist di Il Discolaccio"!

Abbiamo selezionato con cura le canzoni che da sempre rendono speciale questo periodo: dai classici intramontabili che profumano di neve e caminetto acceso, alle melodie più moderne che vi faranno ballare sotto l'albero. Che siate indaffarati a decorare la casa, a preparare una cena speciale, o semplicemente a rilassarvi con una tazza di cioccolata calda, questa playlist è la colonna sonora perfetta per ogni vostro momento natalizio.

Accendete le luci, aumentate il volume e lasciatevi trasportare dalla gioia del Natale!

Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo da tutto lo staff de "Il Discolaccio"! Che le vostre feste siano piene di musica, serenità e momenti indimenticabili. ✨

giovedì 27 novembre 2025

👑 Queen: Quando il Rock Incontra l'Inno Pop – La Storia di "News Of The World"

rendiamo omaggio a un album che ha ridefinito il concetto di "inno da stadio" e che ha segnato un punto di svolta nella carriera dei Queen: News Of The World, uscito il 28 ottobre 1977.



In un'epoca in cui il punk rock minacciava di spazzare via il rock progressivo e le sue stravaganze, la band di Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon rispose con una mossa audace: abbracciare la semplicità e la potenza diretta. Abbandonati in parte gli arrangiamenti barocchi dei capolavori precedenti come A Night at the Opera e A Day at the Races, i Queen sfornarono un disco più scarno, immediato e, per certi versi, sorprendentemente "primitivo" nel suo sound, ma capace di raggiungere vette emotive universali.


📰 Un Cambiamento di Rotta Necessario

News Of The World non fu solo un album; fu la risposta dei Queen a un panorama musicale in rapida evoluzione. Il 1977 era l'anno di Never Mind The Bollocks dei Sex Pistols e di The Clash. L'emergere del punk aveva reso il rock sinfonico quasi obsoleto. I Queen, sempre attenti e reattivi, percepirono l'aria che tirava.

Roger Taylor ha descritto l'album come "davvero una nuova ripartenza, è un album più spontaneo". Questa spontaneità si tradusse in sessioni di registrazione più brevi, durate solo due mesi e mezzo, e in arrangiamenti meno stratificati.

Curiosità & Aneddoto Punk: Durante le sessioni ai Wessex Studios, i Sex Pistols stavano registrando nella sala accanto. Ebbe luogo un leggendario, e piuttosto acido, incontro tra Freddie Mercury e Sid Vicious. Si dice che Vicious abbia provocato Mercury chiedendogli: "Sei riuscito a far attaccare quelle spille da balia tutte da solo?", riferendosi al look di Freddie. Mercury, con la sua ineguagliabile grandeur, lo respinse con una frase fulminante che mise a tacere il punk rocker.


🥇 Gli Inni: "We Will Rock You" e "We Are The Champions"

L'impatto culturale del disco si concentra sui due brani d'apertura, nati entrambi da un'unica, cruciale ispirazione: il pubblico.

  • We Will Rock You (Brian May): L'idea nacque dopo un concerto al Bingley Hall di Stafford, quando il pubblico, dopo il bis finale, non smise di cantare. May capì che i fan volevano qualcosa che potessero cantare e fare loro. Per creare il battito iconico "stomp-stomp-clap", i Queen non usarono una batteria (che entra solo nell'assolo finale), ma recuperarono delle vecchie tavole di legno trovate nei Wessex Studios (che facevano parte di una chiesa sconsacrata) e registrarono meticolosamente i suoni del battito di piedi e mani per ricreare il suono di una folla gigantesca. Brian May spiegò che l'effetto folla fu creato con un delay che utilizzava "singole ripetizioni a distanze diverse. E le distanze erano tutte numeri primi. Non c'è nessun echo, non ci sono relazioni armoniche, è per questo che ascoltandola ti sembra di stare nel mezzo di una folla gigantesca." L'unico strumento nel brano è la sua leggendaria Red Special.

  • We Are The Champions (Freddie Mercury): Anch'essa scritta pensando al coinvolgimento della folla. Freddie Mercury disse nel 1978: "Volevo una participation song, qualcosa che coinvolgesse i fan. Certo, ho scritto una cosa più teatrale, non proprio il solito coro da stadio". Inizialmente la band temeva che il brano fosse troppo presuntuoso, ma Freddie era convinto che sarebbe diventato l'inno definitivo. Il pezzo, con la sua maestosità pianistica e la progressione emotiva, è l'esempio perfetto di come i Queen potessero creare un inno pop universale.


💎 Le Altre Gemme: Elettricità, Blues e Dramma Personale

Oltre ai due colossi, News Of The World offre un ventaglio di stili che dimostra l'eclettismo dei quattro:

  • Sheer Heart Attack (Roger Taylor): Nonostante il titolo e la furia proto-thrash/punk (Taylor suona basso, chitarra ritmica e batteria), il brano era stato abbozzato anni prima, ma la sua energia grezza si adattò perfettamente al clima del 1977.

  • All Dead, All Dead (Brian May): La dolce ballad, cantata da May, nasconde una storia personale toccante. Il chitarrista ha rivelato che la canzone era ispirata alla morte del suo gatto quando era bambino. Un brano intimo e struggente che bilancia la potenza degli inni.

  • It's Late (Brian May): Il brano più lungo dell'album, una mini-opera in tre atti che mescola hard rock con una complessa struttura lirica su una storia d'amore. May utilizzò una particolare tecnica chitarristica a "doppio tocco" (tapping) che aveva rubato da un musicista texano.

  • My Melancholy Blues (Freddie Mercury): Un'elegante e sobria traccia pianistica, quasi jazz, che chiude l'album in modo inaspettato, mostrando la versatilità vocale di Mercury e la capacità dei Queen di virare su registri intimi.


🖼️ L'Iconica Copertina: "Frank, il Robot"

La copertina è forse una delle più iconiche della storia del rock. Raffigura un gigantesco robot con gli occhi vuoti, chiamato affettuosamente "Frank" (dall'illustrazione originale), che ha distrutto la band.

  • Curiosità: L'illustrazione originale era di Frank Kelly Freas, un celebre artista di fantascienza, ed era apparsa sulla copertina di una rivista di fantascienza (il numero di ottobre 1953 di Astounding Science Fiction). L'originale mostrava il robot che teneva in mano il cadavere di un uomo. Roger Taylor vide l'immagine, e i Queen chiesero a Freas di ridisegnarla, sostituendo l'uomo morto con i quattro membri della band.


Il Verdetto: L'Album del Contro-Attacco

News Of The World è stato un successo commerciale travolgente, cementando la posizione dei Queen come una delle band più importanti del mondo. Artisticamente, ha diviso i critici: alcuni hanno visto la sua semplicità come un passo indietro rispetto alla complessità passata; altri, invece, l'hanno acclamato come un coraggioso e necessario ritorno alle radici del rock 'n' roll, privo di fronzoli e dritto al punto.

È innegabile che questo album abbia dato alla band i suoi due inni definitivi, brani che trascendono il genere rock per diventare parte della cultura popolare globale. A distanza di decenni, News Of The World resta un testamento della capacità dei Queen di trasformare una crisi in un trionfo, cavalcando l'onda del cambiamento senza mai sacrificare la propria, inconfondibile identità.

Tre Toni di Pura Energia: Il Trionfo !SOLD OUT! dei 3-Tones al Mauritius!


 Domenica 23 novembre 2025, il Mauritius di Fagnano Olona (VA) si è trasformato nel crocevia ideale per gli amanti del suono più viscerale e tecnicamente ineccepibile. La band 3-Tones, composta da Diego Belluschi, Massimo Scoca e Marco Maggiore, con la brillante partecipazione di Nando Boeri, ha regalato al pubblico una serata indimenticabile, un vero e proprio viaggio sonoro tra le sfumature del jazz-rock, fusion, blues e rock.

Un Power Trio Arricchito

I riflettori erano puntati sulla chimica eccezionale tra i membri. Diego Belluschi non è stato solo il chitarrista solista e voce, ma il cuore pulsante dello show. La sua chitarra elettrica, a tratti graffiante e bluesy, a tratti fluida e jazzistica, ha saputo evocare lo spirito di giganti come Robben Ford e Mike Landau, dimostrando una padronanza tecnica unita a una profonda sensibilità espressiva. La sua vocalità autentica, ha cementato il legame con il repertorio blues e rock.



Fondamentale è stata la sezione ritmica, una macchina perfetta che ha fornito la tela dinamica su cui gli assoli hanno potuto dipingere. Massimo Scoca al basso elettrico ha sfoggiato un groove potente e raffinato, essenziale per la fusione, mai banale, tenendo le redini anche nei passaggi più complessi alla maniera dei Los Lobotomys. Marco Maggiore alla batteria è stato un metronomo implacabile e allo stesso tempo una fonte inesauribile di idee ritmiche, garantendo la propulsione necessaria per attraversare generi diversi.



I Pilastri Ritmici dei 3-Tones

🎸 Massimo Scoca: Il Tessitore di Groove

Massimo Scoca è un bassista che porta sul palco una notevole esperienza nel campo della musica strumentale e della fusion.

  • Stile e Tecnica: Il suo approccio al basso è caratterizzato da un suono robusto e definito, essenziale per il genere jazz-rock/fusion. Scoca è noto per la sua capacità di mantenere un groove profondo e complesso anche su armonie e metriche impegnative, dimostrando di essere un vero anchorman della sezione ritmica.

  • Influenze: Il suo stile richiama la precisione e l'inventiva dei grandi bassisti della fusion, da Jeff Berlin a Jimmy Haslip (dei Yellowjackets o Tribal Tech, quest'ultimo citato nel repertorio dei 3-Tones). È in grado di alternare solidi walking bass di derivazione jazzistica a pattern funk e rock.

  • Ruolo nei 3-Tones: Nel contesto del trio, Scoca non si limita a "tenere il tempo", ma dialoga costantemente con la chitarra di Belluschi e le tastiere di Boeri, fornendo linee di basso melodiche che arricchiscono l'arrangiamento complessivo.

🥁 Marco Maggiore: L'Architetto Ritmico

Marco Maggiore è un batterista eclettico e tecnicamente preparato, con un curriculum che spazia dal rock alla didattica.

  • Versatilità e Sound: Maggiore è un musicista richiesto in diverse formazioni grazie alla sua versatilità. Nel genere fusion, la sua abilità è quella di combinare la potenza e l'impatto tipici del rock con la sottigliezza e la dinamica necessarie per il jazz. Il suo drumming è dinamico, capace di creare grandi esplosioni sonore e passaggi più delicati.

  • Esperienza: Marco Maggiore vanta una lunga esperienza in studio e in tour con diversi artisti, spesso in ambito rock e fusion. Questo lo rende particolarmente efficace nel gestire le improvvisazioni, sapendo esattamente quando spingere l'energia e quando creare spazio per gli assoli altrui.

  • Didattica: Oltre all'attività live, è noto anche per il suo impegno nella didattica, un elemento che sottolinea la sua profonda conoscenza teorica e pratica dello strumento, che si traduce in una grande chiarezza esecutiva sul palco.

L'accoppiata Scoca-Maggiore è il motore che permette ai 3-Tones di spaziare con credibilità da un brano di Charlie Parker a uno dei Tribal Tech, mantenendo sempre un'impressione di assoluta solidità e coesione.




L'aggiunta di Nando Boeri alle tastiere ha elevato il sound del trio, donando profondità e armonie sofisticate, in particolare nei momenti di pura estrazione jazzistica, omaggiando con gusto e rispetto figure come Herbie Hancock e le atmosfere alla Tribal Tech.





Repertorio e Improvvisazione: Tra Storia e Istantaneità

Il repertorio proposto è stato un vero manifesto di eclettismo. Dalle complesse trame strumentali del jazz-rock (citando Tribal Tech e la scena di Los Lobotomys) ai riff blues carichi di sentimento (Robben Ford), fino a sorprendenti rivisitazioni di icone del jazz come Charlie Parker e Miles Davis, e persino un tocco dei Beatles, la band ha dimostrato un'ampiezza di vedute straordinaria.

Ma è stata l'improvvisazione a definire i momenti più alti del concerto. Gli assoli non sono stati semplici esecuzioni virtuosistiche, ma autentiche conversazioni musicali tra i quattro. Belluschi e Boeri si sono lanciati in dialoghi accattivanti e sempre freschi, sostenuti con fervore dalla ritmica di Scoca e Maggiore. Questa capacità di creare musica "qui e ora", con un'intesa quasi telepatica, è il segno distintivo di musicisti di altissimo livello.

Atmosfera e Veracità

Il vero successo della serata, oltre alla qualità musicale, è stata l'atmosfera. L'energia contagiosa della band si è riversata sul pubblico, creando un clima di autentico e sincero divertimento. Non c'era traccia di formalismo, ma solo la gioia pura di fare e ascoltare buona musica. I 3-Tones hanno saputo celebrare la loro passione con il sorriso, e il Mauritius ha risposto con un entusiasmo palpabile.

In conclusione, il concerto dei 3-Tones al Mauritius è stato un'esperienza che ha superato le aspettative. Una lezione di stile e versatilità che conferma come il linguaggio della fusion, quando suonato con questa maestria e cuore, sia in grado di unire tradizione e innovazione in uno spettacolo vibrante e memorabile. Assolutamente da rivedere!

Contributo fotografico di Mara Gandolfi

mercoledì 26 novembre 2025

Feelin' Blue – Il Tempio del Suono a Chiavari



Feelin' Blue, il negozio di dischi situato nel cuore del centro storico di Chiavari (Via Entella 54), non è solo un punto vendita, ma un vero e proprio "regno" per i cultori della musica. Gestito con passione e competenza da Oscar Piaggerella, l'attività si distingue per un catalogo vastissimo, una selezione di generi musicali di nicchia e la profonda conoscenza del titolare, elementi che lo rendono un punto di riferimento insostituibile.


Un Catalogo Senza Confini e una Selezione Colta

La forza di Feelin' Blue risiede nell'incredibile ampiezza e nella mirata profondità della sua offerta. Con circa 650.000 titoli disponibili, che includono importazioni rare da UK, USA e Japan, il negozio soddisfa sia il collezionista esigente che l'appassionato alla ricerca di scoperte.

  • Generi di Specializzazione: Feelin' Blue si concentra su generi di alta qualità e spesso meno commerciali, come Progressive Rock, Jazz (il primo amore di Piaggerella), Krautrock, Rock in Opposition, New Wave, Country ed Etno. Questa specializzazione non è un limite, ma un segno di un gusto musicale raffinato e di una missione culturale.

  • Formati: Il negozio offre una ricca selezione di vinili e CD, sia nuovi che usati, con una particolare attenzione alle rarità in vinile e ai pezzi da collezione.

  • Servizi Aggiuntivi: Oltre alla vendita diretta, Feelin' Blue effettua compravendita, offre accessori hi-fi e gestisce la vendita per corrispondenza e l'acquisto online (tramite il sito www.feelinblue.it), dimostrando di sapersi evolvere con i tempi pur mantenendo salde le radici fisiche del negozio.


Oscar Piaggerella: Più di un Titolare, un Esteta e Diffusore di Cultura

Oscar Piaggerella è l'anima di Feelin' Blue. Descritto come un esteta con una personalità poliedrica, la sua visione va oltre la mera transazione commerciale. Egli è convinto della valenza educativa e artistica della musica di qualità, invitando i clienti a non solo "sentire" ma a "ascoltare" veramente.

La sua profonda conoscenza spazia dal Jazz (con riferimenti a maestri come John Coltrane) al Rock (Frank Zappa è un nome di culto), e la sua passione è tale da aver superato anche momenti difficili per il negozio. Piaggerella è anche noto per il suo ruolo di direttore della Galleria d'Arte Sono-Visiva Fluxia di Chiavari, un legame che sottolinea la sua attenzione alle connessioni interdisciplinari tra le diverse espressioni artistiche.

  • Impegno Culturale: Il negozio è stato più volte sede di eventi culturali, come mostre d'arte e caricature a tema musicale (ad esempio, la mostra "Caricatour" di MAIZ), trasformando lo spazio in un vero e proprio polo culturale.


Conclusione: Un Luogo di Culto per l'Ascolto Consapevole

Feelin' Blue è una rarità nel panorama commerciale odierno. È il luogo ideale per chi cerca non solo un disco, ma un'esperienza di acquisto arricchente, guidata dalla competenza disinteressata di un esperto come Oscar Piaggerella. La perseveranza e la passione del titolare nel mantenere vivo questo "tempio di musica, cultura e pittura" lo rendono un'eccellenza che merita ogni plauso e supporto, non solo per i residenti del Tigullio, ma per tutti gli appassionati d'Italia.

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5/5 Stelle)


Per uno sguardo all'interno del negozio e un'intervista con il titolare, puoi guardare questo video su Ospite di Oscar Piaggerella nel nuovo negozio Feelin' Blue.






lunedì 24 novembre 2025

DISCOLACCIO RADIO Spotify

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FUNK





JAZZ FUSION



MEDITATION & RELAX





venerdì 21 novembre 2025

🥁 Dave Weckl: Il Pioniere della Batteria Fusion

spotify

https://www.daveweckl.com/

Dave Weckl
(nato l'8 gennaio 1960 a St. Louis, Missouri) è universalmente riconosciuto come uno dei più influenti e tecnicamente dotati batteristi jazz fusion della sua generazione. La sua carriera, che abbraccia oltre quattro decenni, è un esempio di versatilità musicale, rigore tecnico e dedizione all'educazione, consolidandolo non solo come un virtuoso dello strumento, ma anche come un'icona per i musicisti di tutto il mondo.


🌟 Gli Anni della Formazione e l'Esordio Professionale

Weckl ha iniziato a suonare la batteria all'età di otto anni, ispirato inizialmente dal rock, ma sviluppando rapidamente una profonda passione per il jazz e i grandi nomi come Buddy Rich, Louis Bellson e Steve Gadd. Nonostante l'assenza di musicisti professionisti in famiglia (sua madre amava la musica e suo padre suonava il piano per hobby), il suo talento era evidente sin da subito.

Durante gli anni del liceo, Weckl ha ricevuto numerosi riconoscimenti dalla NAJE (National Association of Jazz Educators) per le sue eccellenti performance nella banda jazz scolastica. A 16 anni, ha iniziato a lavorare professionalmente con gruppi locali di jazz e pop. Il suo percorso formativo lo ha poi portato alla University of Bridgeport in Connecticut, dove ha studiato musica.

L'ascesa nella scena musicale di New York, nei primi anni '80, fu rapida. Mentre suonava nei club con la band Nite Sprite, ottenne l'attenzione e l'ammirazione di musicisti affermati come Michael Brecker e, in particolare, il batterista Peter Erskine, che lo raccomandò per un "grande ingaggio" con il gruppo French Toast, precursore della Michel Camilo Band. Poco dopo, il leggendario bassista Anthony Jackson lo raccomandò per il prestigioso tour della reunion di Simon & Garfunkel nel 1983.


🚀 L'Epoca d'Oro con Chick Corea

Il 1985 segnò la svolta definitiva nella carriera di Weckl. Su raccomandazione di Michael Brecker, fu chiamato da Chick Corea per far parte della sua nuova formazione, la Chick Corea Elektric Band.

Questa collaborazione si estese per sette anni (dal 1985 al 1991), culminando in nove registrazioni tra l'Elektric Band e la Chick Corea Akoustic Band. Con la Akoustic Band, Weckl vinse un Grammy Award, e questo periodo non solo lo proiettò nell'élite internazionale dei batteristi, ma contribuì anche a ridefinire il genere jazz fusion, grazie al suo stile dinamico, innovativo e caratterizzato da una precisione chirurgica.

Nel corso della sua carriera come turnista di lusso, Weckl ha inciso e suonato dal vivo con una lista impressionante di artisti di calibro mondiale, tra cui:

  • Paul Simon

  • George Benson

  • Robert Plant

  • Mike Stern

  • Michel Camilo


💿 La Carriera da Solista e la Dave Weckl Band

L'attività da solista di Weckl è iniziata nel 1990 con l'album Master Plan (GRP), co-prodotto e co-scritto con l'amico e collaboratore di lunga data Jay Oliver. Questo album, seguito da Heads Up (1992) e Hard-Wired (1994), fu un momento spartiacque e, per molti, inaugurò una nuova generazione di drumming contemporaneo.

Nel 1998, ha formato la sua band, la Dave Weckl Band, con l'intento di fondere il jazz-rock con influenze R&B e funk. La band ha pubblicato diversi album acclamati dalla critica, tra cui Rhythm of the Soul (1998), Synergy (1999), Transition (2000), Perpetual Motion (2002) e il live Live (And Very Plugged In) (2003).


📚 Educazione e Riconoscimenti

Oltre alla sua prolifica attività di performance e registrazione, Dave Weckl è rinomato per il suo significativo contributo all'educazione musicale. È stato un pioniere nell'uso dei video didattici, pubblicando titoli fondamentali come Back to Basics (1988) e The Next Step (1990), oltre a libri e metodi per la batteria. Attraverso clinic e masterclass in tutto il mondo, Weckl continua a ispirare e formare nuove generazioni di batteristi, condividendo la sua filosofia di "Natural Playing".

Il suo impatto è stato formalmente riconosciuto nel 2000, quando è stato inserito nella Modern Drummer Hall of Fame. La rivista Modern Drummer lo ha inoltre nominato "Uno dei venticinque migliori batteristi di tutti i tempi".

La sua continua ricerca dell'eccellenza, unita alla sua inconfondibile miscela di tecnica virtuosistica e profonda sensibilità musicale, garantiscono a Dave Weckl un posto permanente tra i giganti della batteria moderna.

lunedì 17 novembre 2025

🌟 Nicholas Rodney "Nick" Drake: Il Poeta Malinconico del Folk


NICK DRAKE SPOTIFY

NICK DRAKE DISCOGS

Nicholas Rodney "Nick" Drake (Rangoon, Birmania, 19 giugno 1948 – Tanworth-in-Arden, Inghilterra, 25 novembre 1974) è oggi riconosciuto come uno dei cantautori folk più influenti del XX secolo. Nonostante una carriera brevissima e trascorsa quasi completamente nell'ombra, la sua musica ha guadagnato uno status di culto postumo, trasformandolo in una vera e propria leggenda.


📜 Vita e Storia

Infanzia e Formazione

Nick Drake nasce in Birmania (oggi Yangon), dove suo padre, Rodney Drake, lavorava. La famiglia tornò in Inghilterra nel 1950, stabilendosi a Tanworth-in-Arden, nel Warwickshire, in una casa chiamata "Far Leys". Cresciuto in un ambiente agiato e colto, Nick e sua sorella maggiore, l'attrice Gabrielle Drake, assorbirono la passione per la musica dai loro genitori.

Dopo aver frequentato la Marlborough College, dove si distinse in atletica e come capitano di alcuni giochi, Drake si iscrisse all'Università di Cambridge per studiare Letteratura Inglese nel 1967. In questi anni, la sua attenzione si spostò sempre più verso la musica, in particolare il folk, sviluppando uno stile chitarristico unico e composizioni di una rara sensibilità. Abbandonò l'università dopo solo un anno per dedicarsi completamente alla carriera musicale, unendosi alla Island Records.



Carriera e Isolamento

La sua carriera discografica fu fulminea e caratterizzata da un'estrema timidezza e un profondo auto-isolamento. Drake era terrorizzato dalle esibizioni dal vivo e non amava le interviste. Raramente lasciava il suo appartamento a Londra e viveva in modo essenziale, senza nemmeno il telefono. Il successo commerciale gli sfuggì completamente in vita.

Tra il 1969 e il 1972, pubblicò tre album in studio, tutti prodotti da Joe Boyd (con l'eccezione di Pink Moon) e distribuiti dalla Island Records.

  • 1969: Five Leaves Left

    • L'album di debutto, registrato in parte mentre era ancora a Cambridge, è un esordio "folgorante" (OndaRock). Contiene brani fondamentali come "River Man" e "Day Is Done". La produzione presenta arrangiamenti orchestrali curati da Richard Hewson e Harry Robinson, e vede la partecipazione di membri dei Fairport Convention, come Richard Thompson. Il titolo, come una famosa curiosità, è un riferimento alla scritta che appare sulle cartine da sigarette Rizla quando ne restano solo cinque, simboleggiando forse una vita breve.

  • 1970: Bryter Layter

    • Questo secondo lavoro è il più "pop" e arrangiato, con sezioni d'archi e fiati, e la partecipazione di membri dei Fairport Convention (tra cui Dave Mattacks e Richard Thompson) e dei Velvet Underground (John Cale). Nonostante le aspettative, anche questo album vendette poco. Brani notevoli includono "Northern Sky" e "Hazey Jane II".

  • 1972: Pink Moon

    • L'ultimo album in studio è il più personale, scarno e sincero. Fu registrato in sole due notti alla Sound Techniques di Londra, con il produttore John Wood. Dura meno di 30 minuti ed è costituito quasi interamente dalla sola chitarra acustica e voce di Drake, riflettendo la sua crescente disperazione. La leggenda narra che lasciò una copia master alla reception della Island Records senza dire una parola. Questo disco, con brani come "Pink Moon" e "From the Morning", è oggi considerato il suo capolavoro e un album di culto.

Gli Ultimi Anni


Dopo l'insuccesso di Pink Moon, Drake si ritirò a vivere a tempo pieno nella casa dei suoi genitori, "Far Leys". Afflitto da una grave depressione, fu convinto dalla famiglia a consultare uno psichiatra e gli fu prescritto l'antidepressivo Triptizol.

Nick Drake morì la mattina del 25 novembre 1974 nella sua stanza a "Far Leys" a causa di un'overdose di Triptizol. L'ipotesi ufficiale fu di overdose accidentale, anche se il medico legale ipotizzò il suicidio. Aveva solo 26 anni.




💡 Curiosità e Riscoperta Postuma

  • Il Poeta Enigmatico: La musica di Drake è caratterizzata da un lirismo ermetico e da una tecnica chitarristica complessa, basata sull'uso non convenzionale di accordature aperte.

  • L'Enigma: Molti amici e conoscenti di Drake hanno mantenuto immagini diverse di lui, il che contribuisce al suo fascino come artista "enigmatico" e "solitario".

  • La Riscoperta: Il culto intorno alla sua figura è cresciuto a dismisura decenni dopo la sua morte, in gran parte grazie a un processo di "mitizzazione" e, in tempi recenti, all'uso della sua canzone "Pink Moon" in uno spot pubblicitario della Volkswagen negli Stati Uniti nel 2000.

  • L'Influenza: Oggi, Drake è citato come un'influenza fondamentale da artisti di generi diversi, tra cui Robert Smith dei The Cure, Peter Buck dei R.E.M., Kate Bush e Beck. È il 101° artista discografico più acclamato di tutti i tempi secondo Acclaimed Music.


🎼 L'Omaggio degli Artisti: Le Cover

Sebbene ignorato in vita, l'arte di Nick Drake ha ispirato innumerevoli musicisti, che gli hanno reso omaggio interpretando le sue canzoni.

💿 Album Tributo: The Endless Coloured Ways – The Songs Of Nick Drake

Nel luglio 2023, è stato pubblicato l'album tributo ufficiale The Endless Coloured Ways – The Songs Of Nick Drake, curato dalla Nick Drake Estate e Chrysalis Records, con la partecipazione di una vasta gamma di artisti internazionali:

ArtistaBrano di Nick Drake (Cover)
Fontaines D.C."Cello Song"
Feist"River Man"
Ben Harper"Time Has Told Me"
David Gray"Place To Be"
John Grant"Day Is Done"
Liz Phair"Free Ride"
Philip Selway (Radiohead)"Fly"
AURORA"Pink Moon"
Emeli Sandé"One Of These Things First"
Bombay Bicycle Club & The Staves"Road"

🇮🇹 Omaggio Italiano

Anche la scena musicale italiana ha mostrato una profonda devozione a Drake. Tra i contributi più significativi si citano:

  • Marco Maggiore: Il batterista, compositore e produttore italiano ha incluso una notevole interpretazione di "Pink Moon" nel suo album di cover "PassWords"  (2014). La sua versione, riarrangiata insieme ad Andrea Fossella, bassista della sua band, si distingue per un approccio strumentale e più ritmico rispetto all'originale, confermando la versatilità del brano.

  • Roberto Angelini e Rodrigo D'Erasmo: Hanno pubblicato due album di cover, Pong Moon (con tre tracce di Pink Moon) e Nick Drake Songs in a Conversation (2022), in occasione del 50° anniversario di Pink Moon.

  • Blend: La band lombarda ha pubblicato nel 2001 l'album tributo Five Leaves Theft, che rivisitava integralmente l'album di debutto Five Leaves Left, includendo una loro interpretazione di "Parasite".

  • Annie Barbazza: Ha incluso una versione per solo pianoforte e voce di "Time Has Told Me" nel suo album Annie's Playlist 3 - the Streaming Concerts.

Questi omaggi dimostrano come la musica di Nick Drake abbia abbattuto il cancello dei tempi, raggiungendo il cuore degli ascoltatori di diverse generazioni.

💿 Altre Cover di Nick Drake di Artisti Celebri

Oltre ai contributi inclusi nel tribute album The Endless Coloured Ways (2023), l'omaggio a Nick Drake è iniziato molti anni prima, spesso in modo discreto e sentito, da parte di artisti che hanno riconosciuto il suo genio molto prima della fama mainstream.

Ecco alcuni esempi notevoli di cover di Nick Drake:

ArtistaBrano di Nick Drake (Cover)Anno / AlbumCuriosità
Kate Bush"Man in a Shed"1979 (Kate Bush Live)Una delle prime ad esprimere pubblicamente ammirazione per Drake, ha eseguito questa traccia dal vivo durante il suo "Tour of Life".
Beck"Pink Moon"2002 (Live)Ha eseguito spesso questo brano dal vivo, in particolare dopo che lo spot Volkswagen ne aumentò la popolarità. Beck è un grande ammiratore di Pink Moon.
Brad Mehldau"River Man"2002 (Largo)Il celebre pianista jazz ha offerto una complessa rilettura strumentale di questo brano, dimostrando la profondità armonica delle composizioni di Drake.
The Dream Academy"Northern Sky"1987 (Remembrance Days)La band britannica pop-folk, prodotta da David Gilmour, ha omaggiato Drake con questa versione delicata, contribuendo alla sua diffusione negli anni '80.
Lou Rhodes (Lamb)"Fruit Tree"2006 (The Long Play)La cantante inglese ha incluso una toccante versione di uno dei brani più malinconici di Drake nel suo primo album solista.
Norah Jones"Day is Done"2007 (Live)La sua interpretazione, caratterizzata da un approccio jazz e intimo, evidenzia la struttura melodica raffinata della canzone.
Mark Lanegan"Harvest Breed"2013 (Black Pudding)L'artista ha incluso la cover in un EP con Duke Garwood, donando al brano un tono più cupo e blues.

🌑 L'Influenza su Robert Smith (The Cure)

L'influenza di Nick Drake su Robert Smith, il leader dei The Cure, è profonda e ha radici persino nel nome stesso della band.

1. L'Ispirazione del Nome della Band

L'influenza più sorprendente si trova nel brano "Time Has Told Me", la traccia d'apertura dell'album di debutto di Drake, Five Leaves Left (1969).

Il verso chiave recita:

"Time has told me you're a rare sight. A troubled cure, for a troubled mind."

(Il tempo mi ha detto che sei uno spettacolo raro. Una cura tormentata, per una mente tormentata.)

Secondo alcune fonti, la frase "a troubled cure" (una cura tormentata) fu una delle ispirazioni dirette che portarono Robert Smith e i suoi compagni a scegliere il nome The Cure per la loro band. Questo lega indissolubilmente uno dei gruppi post-punk e gothic rock più influenti alla delicata malinconia del folk di Drake.

2. Atmosfera e Temi

Sebbene i generi musicali siano diametralmente opposti, Smith ha spesso citato Drake come una figura fondamentale, in particolare per la sua capacità di esprimere una malinconia profonda e la sensazione di solitudine e alienazione.

L'uso di testi introspettivi, spesso concentrati sulla natura, il tempo che scorre e l'isolamento emotivo, in album dei The Cure come Faith (1981) e Pornography (1982), risuona con i temi dominanti nell'opera di Drake, sebbene filtrati attraverso un suono più oscuro e post-punk.

3. Riconoscimento Postumo

Robert Smith è stato uno dei tanti artisti che, pur non avendo goduto della musica di Drake durante la sua vita, ne è diventato un forte sostenitore e custode della memoria artistica negli anni successivi. La sua ammirazione conferma la trasversalità e la risonanza emotiva che la breve opera di Nick Drake ha saputo generare su musicisti di generi e generazioni diverse.

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🎤 L'Eredità Angelica: Storia e Mito di Jeff Buckley


Jeff Buckley (Jeffrey Scott Buckley, Anaheim, California, 17 novembre 1966 – Memphis, Tennessee, 29 maggio 1997) è una delle figure più iconiche e tragiche della musica degli anni '90. Nonostante la sua carriera discografica sia stata brevissima – un solo album in studio – la sua voce di tenore e la sua abilità chitarristica lo hanno consacrato a leggenda, influenzando generazioni di artisti.


👶 I Primi Anni e le Influenze (1966-1993)

Jeff era figlio d'arte: suo padre era il leggendario cantautore Tim Buckley, che lasciò la madre (Mary Guibert, musicista classica) quando Jeff era ancora un neonato. Jeff incontrò il padre solo una volta, a otto anni. Tim morì l'anno successivo (1975) per overdose. Nonostante questa assenza, l'ombra e l'eredità del padre hanno inevitabilmente segnato la sua vita e la sua arte. Jeff stesso, tuttavia, si è sempre premurato di prendere le distanze dalla memoria del padre, dichiarando di non dovergli molto e di aver ricevuto la sua educazione musicale da solo e dalla madre e dal patrigno (Ron Moorhead), il quale, in particolare, lo fece appassionare a band come Led Zeppelin, Pink Floyd, Rush e Genesis.


  • Nome d'Infanzia: In tenera età, si faceva chiamare Scott "Scotty" Moorhead, usando il cognome del patrigno. Solo alle superiori tornò a farsi chiamare Jeff Buckley.

  • Inizi Musicali: Iniziò a suonare la chitarra acustica a circa cinque anni e a 12 decise di diventare musicista.

🌃 L'Epoca del Sin-é

Il luogo che ha lanciato Jeff Buckley è stato il piccolo caffè irlandese Sin-é nell'East Village di New York. A partire dal 1992, Buckley divenne la star dei lunedì sera, esibendosi da solo con la sua chitarra (una Fender Telecaster del 1983 era tra le sue preferite) e il microfono. Le sue performance erano magiche e imprevedibili, combinando composizioni originali con una vasta gamma di cover, da Van Morrison a Édith Piaf, fino a Led Zeppelin. Fu in quel locale che attirò l'attenzione delle major discografiche.

  • Contratto: Nell'estate del 1992, fu contattato dalla Columbia Records, con cui firmò nell'ottobre dello stesso anno.

  • Primo EP: Il 23 ottobre 1993, la Columbia pubblicò il suo primo EP, Live at Sin-é, un assaggio di quel periodo fondamentale, contenente quattro brani tra cui l'originale Mojo Pin e la cover The Way Young Lovers Do (di Van Morrison).

💎 Il Capolavoro: Grace (1994)

A metà del 1993, Buckley iniziò a lavorare al suo album d'esordio con il produttore Andy Wallace. Per l'occasione, formò la sua band con il bassista Mick Grondahl e il batterista Matt Johnson. Le registrazioni si tennero ai Bearsville Studios di Woodstock.

Grace fu pubblicato il 23 agosto 1994. L'album è unanimemente considerato uno dei grandi capolavori degli anni '90 e un testamento del suo genio. È un disco denso che mescola generi, dal rock alternativo al jazz, dal folk al blues e al gospel, tenuti insieme dalla sua straordinaria estensione vocale e dalla sensibilità lirica.

AlbumData di PubblicazioneNote Principali
Live at Sin-é (EP)23 ottobre 1993Registrazione acustica nel locale che lo ha reso famoso.
Grace23 agosto 1994L'unico album in studio completato; include Hallelujah, Last Goodbye e Grace.

Tracce Iconiche e Curiosità

  • Hallelujah: Sebbene il brano sia di Leonard Cohen, l'interpretazione di Buckley è diventata la versione definitiva e più nota a livello mondiale. Jeff basò la sua versione sulla cover riarrangiata da John Cale.

  • Last Goodbye: Inizialmente intitolata Unforgiven, è una delle canzoni più famose e struggenti dell'album.

  • Grace: Il brano che dà il titolo all'album, definito da David Bowie come uno dei dieci dischi che avrebbe voluto portare con sé su un'isola deserta.

  • Successo Iniziale: In vita, l'album riscosse grande successo soprattutto in Francia e in Australia, ottenendo in Francia il doppio disco d'oro nel 2000.

🛣️ Il Tour e il Progetto Incompiuto (1994-1997)

Dopo l'uscita di Grace, Buckley intraprese un tour estenuante che durò quasi due anni (1994-1996), contribuendo a cementare la sua reputazione di performer eccezionale.

A partire dal 1997, Jeff iniziò a lavorare al suo secondo album, provvisoriamente intitolato My Sweetheart the Drunk. Aveva registrato diverse demo a Memphis, inviandole alla band con grande entusiasmo.

🌊 La Tragedia Finale

Il 29 maggio 1997, mentre era a Memphis in attesa che la sua band lo raggiungesse per iniziare le registrazioni, Jeff Buckley si immerse vestito nelle acque del Wolf River, un affluente del Mississippi. Al momento della nuotata, stava canticchiando Whole Lotta Love dei Led Zeppelin. Il suo corpo fu ritrovato quasi una settimana dopo.

  • Causa della Morte: L'autopsia concluse che si trattò di annegamento accidentale. Non furono trovate tracce di droghe o alcol nel sangue. Secondo testimonianze come quella del suo tour manager Dave Lory, Jeff aveva semplicemente sottovalutato le conseguenze, escludendo l'ipotesi del suicidio.

  • Età: Aveva compiuto 30 anni.

🕊️ L'Eredità Postuma

La morte prematura di Buckley lo ha trasformato in un mito. La sua discografia è stata ampliata con pubblicazioni postume che hanno svelato l'enorme potenziale rimasto inespresso.

Album PostumoData di PubblicazioneNote Principali
Sketches (For My Sweetheart the Drunk)11 maggio 1998Doppio album contenente le demo e le registrazioni incompiute del secondo disco.
Mystery White Boy (Live)8 maggio 2000Registrazioni dal vivo del tour mondiale 1994-1995.
Live à l'Olympia3 luglio 2001Registrato a Parigi, in Francia.
You And I16 marzo 2016Raccolta di prime registrazioni in studio del 1993, comprese cover inedite.

L'eredità di Jeff Buckley continua ad ardere, non solo attraverso la sua musica, ma anche attraverso libri, saggi e documentari, mantenendo la sua figura come un punto di riferimento ineludibile per gli amanti della musica e per chi cerca l'eccellenza vocale e interpretativa.

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